Si contano nel mondo circa 3540 specie di zanzara. Un insetto non solo fastidioso, per via della sua puntura pruriginosa, ma assai pericoloso per la salute dell’uomo e degli animali domestici. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la zanzara provoca oltre un milione di morti l’anno, perché vettore di gravi malattie come la malaria, la dengue e la chikungunya.
Le specie di zanzara diffuse in Italia
In Italia sono presenti circa 60 specie di zanzara appartenenti a 3 grandi famiglie: le Culex, le Anopheles e le Aedes.
La Culex è nostra zanzara comune. Gli esemplari di sesso maschile sono innocui perché si nutrono del nettare dei fiori, mentre le femmine sono fitofaghe e si nutrono del sangue umano e animale. Sono insetti staziali, che non si allontano di molto dall’area in cui vivono. Agiscono soprattutto al tramonto e durante la notte fino alle prime luci del mattino.
La Anopheles è la zanzara che diffonde la malaria. Come la Culex, è di tipo staziale ed è particolarmente attiva nelle ore notturne dal crepuscolo all’alba.
La Aedes è la specie di zanzara più aggressiva e per questo più temuta dall’uomo. A differenza delle altre due specie citate sopra, la zanzara Aedes si sposta dal luogo in cui nasce, ricoprendo ampie distanze. È attiva durante tutto il giorno. Appartiene a questa famiglia la famigerata zanzara tigre.
Ciclo di vita delle zanzare
Le zanzare per proliferare hanno bisogno di acqua stagnante. La deposizione delle uova avviene appena sotto la superficie dell’acqua. Dopo l’incubazione, che varia da 1 a 2 giorni, si sviluppano le larve (pupe) della grandezza massima di 2 mm. Dopo qualche giorno la “pupa” diventa adulta, mette le ali ed è pronta a colpire.
Ristagni d’acqua: il loro habitat ideale
In estate le alte temperature e l’umidità creano le condizioni favorevoli alla proliferazione delle zanzare. Nei centri abitati l’infestazione delle zanzare è associata, sul suolo pubblico, ai tombini e alle bocche di lupo per lo scolo dell’acqua piovana delle strade. Tuttavia, un ruolo determinante nella diffusione e nello sviluppo delle infestazioni è giocato da focolai che si trovano in aree private, come ad esempio:
- Sottovasi
- Caditoie
- Tombini
- Barattoli, bottiglie e lattine abbandonate
- Annaffiatoi, secchi e bacinelle
- Ristagni di acqua
- Vasche
- Teli in plastica
- Abbeveratoi di animali
- Grondaie ostruite
- Anfore
- Pneumatici
- Rocce ornamentali
- Siepi, etc.
Come eliminare le zanzare sul nascere
Prevenire un’infestazione da zanzare è possibile rimuovendo tutti i ristagni idrici e le pozze dove si deposita l’acqua. Senza acqua stagnante infatti le zanzare non possono deporre le uova e di conseguenza non possono proliferare. Sottovasi, ciotole e abbeveratoi dei nostri amici a quatto zampe, secchi, innaffiatoi e tutto ciò che può raccogliere l’acqua piovana possono diventare focolaio di infestazione. Seguire poche semplici abitudini possono ridurre notevolmente la presenza di questi fastidiosi insetti dagli spazi in cui viviamo:
- Evitare che l’acqua ristagni nei sottovasi per più giorni
- Cambiare quotidianamente l’acqua dagli abbeveratoi dei nostri cani e gatti
- Tenere secchi e innaffiatoi rovesciati
- Fare una manutenzione periodica delle grondaie
- Evitare gli accumuli di foglie
- Pulire tombini e pozzetti in primavera e in autunno
- Aggiungere pesci rossi a fontane o laghetti presenti in giardino. Aiuteranno a controllare lo sviluppo di focolai poiché i pesci rossi si nutrono delle larve.
Perchè chiamare una ditta di disinfestazioni
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